POSA IN OPERA E LEVIGATURA PAVIMENTI IN LEGNO E PARQUET - VARESE
I nostri servizi e prodotti
Servizi
- Levigatura pavimenti con finitura di qualsiasi tipologia
- Posa parquet prefiniti con qualsiasi tipo di posa (lisca di pesce con fascia e bindella, tolda di nave, disegni di tutti i tipi, etc..)
- pavimentazioni civili, rilevigatura pavimenti di legno.
- Fornitura, posa e manutenzione di pavimenti da esterno (legno e composito di plastica)
- Fornitura e posa laminati e LWT
- Recupero e ritiro parquet inchiodati antichi e di pregio
Prodotti
- Parquet a disegni e artistico
- Parquet classici e tradizionali
- Parquet colorato
- Parquet di legno, sughero, teak
- Parquet italiani
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- Pavimenti in legno
- Pavimenti in legno a disegno
Pavimenti in Parquet: Tipi di Legno
Parquet a confronto: il classico…
Il parquet si divide essenzialmente in tradizionale (in legno massiccio) e prefinito, costituito da più strati di cui quello a vista, in legno nobile, ha uno spessore minimo di 2 millimetri e mezzo.
Il primo dei due è sostanzialmente quello "classico", disponibile in tutti i legni e formati: dal listello, di larghezza 6-10 cm e lunghezza 30-60 cm, al listone massiccio, elemento di legno di forma parallelepipeda lavorato lateralmente ad incastro maschio-femmina e di larghezza variabile da 6 a 14 cm e lunghezza da 40 a 200 cm, al mosaico, un insieme di lamelle di legno massiccio disposte in modo da comporre disegni elementari o geometrici (come ad esempio quadri, scacchiere, composizioni a spina di pesce eccetera).
Gli spessori variano, a seconda dei tipi, da 10, 14, 17 fino anche a raggiungere i 22 mm. Una volta posato, questo tipo di pavimento necessita di essere lamato (cioè levigato), trattato e verniciato. …e il prefinito A differenza degli elementi tradizionali, i prefiniti sono già essiccati, stabilizzati, levigati, trattati e verniciati. La finitura può essere a resine acriliche, oli protettivi, cere o vernici.
Costituito da più strati, con il solo strato superficiale di specie legnose pregiate, si presenta con i lati maschiati che si montano ad incastro tra loro. Lo spessore è di circa 14 mm, la larghezza di circa 20 cm e la lunghezza di 200-250 cm. Lo strato superficiale comunemente ha l'aspetto di tavolette o listelli affiancati: il disegno che ne risulta è a cassero regolare o a correre.
Se ne producono vari tipi, tra cui il listone prefinito. I vantaggi del prefinito sono un sostanziale risparmio di tempo durante la fase di posa sia perché gli incastri laterali degli elementi consentono una posa veloce ed efficace sia perché non necessita dei trattamenti a posteriori di levigatura e verniciatura; la garanzia di un'ottima stabilità dimensionale (il fatto di essere sottoposti a trattamenti durante la fase di produzione riduce sensibilmente la dilatazione naturale, l'ingrossamento e il ritiro del legno) .
LA FINITURA DEL PARQUET DOPO L'INCOLLAGGIO
Dopo l'assestamento definitivo del parquet, si passa a diverse operazioni successive che riguardano tutte le finiture.
I tempi di assestamento variano a seconda delle condizioni ambientali, dei metodi di posa adottati e delle colle usate.
LA LEVIGATURA : avviene con il supporto di macchine smerigliatrici a carta abrasiva e si sviluppa in tre fasi successive. Dalla sgranatura si passa alla levigatura a grana media per arrivare infine alla carteggiatura (a grana finissima). Dopodichè si dovrà procedere alla stuccatura del parquet, prima di passare alle fasi successive.
LA SIGILLATURA : l'operazione di chiusura dei pori è consigliata per tutti i tipi di parquet, in quanto completa la finitura e facilita poi il lavoro di manutenzione. I fondi usati rinforzano le fibre del parquet e lo proteggono dal contatto con l'acqua e con altri liquidi. Dopo la sigillatura è necessaria una finitura superficiale a cera o vernice.
LA VERNICIATURA : è il tipo di finitura più frequente. Si esegue a pennello o a rullo, con l'avvertenza di usare sempre materiali e strumenti di qualità, adatti all'uso.
In genere vengono date tre mani di vernice e, per ogni mano, prima del passaggio successivo, bisogna aspettare che la vernice sia indurita. Fra i vari tipi di vernice, quella poliuretanica offre la maggiore resistenza all'abrasione, ma oggi sono sempre più usate le vernici "all'acqua" o "ecologiche". Queste sono prive dei solventi tradizionali, non lasciano odori negli ambienti e tutelano meglio la salute degli artigiani applicatori.
RIVILEGATURA : nei pavimenti di legno ciò che nel tempo deperisce o subisce usura, è la pellicola di vernice trasparente.
Nei punti di più intenso calpestio, il pavimento comincia a dare segni di usura dopo 6-8 anni.
A questo punto deve intervenire il parchettista.
Se la vernice è ancora in uno stato accettabile, egli si limiterà a carteggiare tutto il pavimento per togliere la patina superficiale logorata per poi stendere una nuova mano (o due) di vernice.
Nel caso invece che l'usura sia molto accentuata, è necessario rilevigare adeguatamente tutto il parquet e poi dare tutte le mani di vernice necessarie.
Tipi di posa
Ogni azienda produttrice consiglia la tecnica di posa più appropriata per il suo parquet.
Le tecniche di posa più diffuse sono:
- la posa incollata , secondo la quale sul piano preesistente si stende il collante adatto con una spatola procedendo per piccole zone e posando gli elementi battendoli, prevedendo di lasciare un giunto di circa 10 mm lungo le pareti perimetrali, che verrà poi coperto dallo zoccolino;
- la posa galleggiante o flottante , adatta a qualsiasi tipo di sottofondo o pavimento preesistente; si effettua per quegli elementi che presentano elementi ad incastro di dimensioni rilevanti in corrispondenza dei quali si può applicare uno strato di colla vinilica per assicurare un migliore accostamento degli elementi che, comunque, si posano per semplice sovrapposizione, senza incollaggio al sottofondo.
Tra sottofondo e parquet può essere frapposto un materassino di materiale fonoassorbente e un foglio di polietilene. - la posa inchiodata, ormai la meno frequente, secondo la quale gli elementi vengono inchiodati su travetti in legno chiamati "magatelli"; è importante far cadere le giunture longitudinali delle tavole in corrispondenza di questi travetti ed utilizzare un collante in alcuni punti della tavola, in modo da contribuire a una migliore tenuta finale.
Da tenere presente al momento della scelta Prima di procedere alla scelta del tipo di legno, bisogna considerare alcune caratteristiche importanti proprie del materiale. Innanzitutto la sua durezza, cioè la resistenza all'uso, il comportamento della superficie quando viene a contatto con corpi in movimento (tacchi di scarpe, caduta di oggetti, movimentazione di mobili).
Ogni essenza presenta valori propri del legno che la costituisce (il Frassino e il Noce hanno una durezza media, mentre l'Ulivo o l'Ipè hanno una durezza alta). Altro elemento da valutare è il comportamento all'umidità, poiché il legno, soprattutto se molto secco, tende ad assorbire umidità dall'ambiente, dando luogo a fenomeni di rigonfiamento; se invece è umido, cede umidità all'ambiente con il fenomeno contrario del ritiro.
Tra i legni che presentano variazioni dimensionali più basse in rapporto ai mutamenti di umidità ambientale ci sono l'Ulivo, il Doussiè, l'Iroko, il Paduk e il Merbau. Infine, anche gli effetti della luce del sole e dei raggi ultravioletti possono determinare variazioni nel legno scelto. Per esempio, il Teak da bruno tabacco, variegato scuro diventa bruno chiaro, dorato; mentre il Padouk da rosso vino o arancione cupo diviene rosso bruno tendente a nero.
Al momento dell'acquisto il rivenditore deve indicare quali possono essere le variazioni del legno scelto.